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In acqua sicuri

Oggi le organizzazioni didattiche hanno ridotto di molto il tempo dedicato all’insegnamento delle nozioni di medicina e di pronto soccorso che una volta appesantivano i corsi, e le immersioni fuori curva vengono inoltre fortemente sconsigliate.
Si afferma infatti che l’attività subacquea è sicura; per cui le lezioni dedicate al salvamento e alla gestione degli incidenti possono venire svolte anche in una fase successiva di perfezionamento. Sarebbe molto interessante sapere se questo punto di vista è basato su fatti concreti o su punti di vista soggettivi, perché in fondo la sicurezza nell’attività subacquea non è solo un aspetto della didattica ma è una questione che riguarda noi tutti e, se vogliamo, è anche un problema di salute pubblica, dato che gli organi competenti cercano sempre di proteggere la popolazione dalle attività rischiose. È sempre molto utile quindi poter esaminare quello che succede in gruppi omogenei di immersioni effettuate in condizioni ben controllate, perché dal punto di vista statistico possiamo analizzare l’effettiva incidenza di incidenti.
La tragedia avvenuta il 17 luglio 1996 al volo 800 della Twa che precipitò in mare alle 20,30 per motivi non ancora identificati dopo il decollo dall’aeroporto di New York, purtroppo provocò un gran numero di vittime, ma ha prodotto anche un utile bagaglio di esperienze che risultano utili per i nostri scopi.

 
 
 

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