La legge 31 dicembre 1982, n. 979, affida all'Ispettorato
centrale per la difesa del mare (allora direzione
generale del ministero della Marina Mercantile, poi,
dal 1994, del ministero dell'Ambiente) il compito
istituzionale della difesa del mare, vista non solo
come tutela dell'ambiente marino e difesa del mare
e delle coste dall'inquinamento, ma altresì
come promozione e valorizzazione delle risorse marine.
Assegna all'Ispettorato, tra gli altri, anche il compito
di istituire le aree marine protette individuate dal
legislatore, attualmente su istruttoria della Consulta
per la difesa del mare dagli inquinamenti, massimo
organo di stimolo e consulenza per la politica di
tutela del mare. Le zone di particolare valore naturalistico
da destinare a aree marine protette, le cosiddette
aree di reperimento, sono individuate dalla legge
31 dicembre 1982 n. 979 (sulla difesa del mare) e
dalla legge 6 dicembre 1991 n. 394 (legge quadro sulle
aree protette).
La procedura per l'istituzione delle aree marine protette
è stabilita dalle predette leggi 979/82 e 394/91.
Le aree marine protette "sono costituite da ambienti
marini dati dalle acque, dai fondali e dai tratti
di costa prospicienti che presentano un rilevante
interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche,
fisiche, biochimiche, con particola re riguardo alla
flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza
scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica
che rivestono".
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