Il Comitato consultivo tecnico-scientifico è
istituito con decreto del Ministro dell'Ambiente,
su proposta del Direttore generale dell'Ispettorato
centrale per la difesa del mare, sentiti l'Istituto
centrale per la ricerca applicata al mare (Icram)
e la Commissione di riserva. Il Comitato resta in
carica quattro anni ed è presieduto dal Responsabile
della riserva. A esso sono demandati compiti di ausilio
al Responsabile e alla Commissione. In particolare
il Comitato predispone annualmente il programma di
ricerca scientifica e propone programmi concernenti
le attività didattiche e divulgative; tiene
informati gli organi di gestione dell'area protetta
sull'attività svolta e sui programmi di salvaguardia
dell'ambiente; esprime parere in merito a ogni atto
di straordinaria amministrazione relativo a problematiche
tecniche e scientifiche, didattico-educative e di
divulgazione della conoscenza del mare. L'istituzione
di aree marine protette tende oggi a coinvolgere attivamente
le comunità locali che con il mare hanno un
diretto e quotidiano rapporto e che da esso traggono
sussistenza. Alla luce di questa impostazione il ministero
Ambiente si propone pertanto di instaurare un collegamento
e un dialogo continui e privilegiati con gli Enti
territoriali locali, al fine di prepararne l'attivo
coinvolgimento nella gestione delle aree protette,
sia singolarmente sia in forma consortile. In questa
sinergia l'Amministrazione centrale crede fermamente,
nella convinzione che il coinvolgimento attivo degli
Enti e delle comunità locali, con il contributo
delle associazioni ambientaliste e del mondo della
ricerca, può consentire, nel tempo, di praticare
una effettiva politica di salvaguardia ambientale
e di sviluppo sostenibile, cogliendo le opportunità
che l'istituzione di un'area marina protetta offre
per valorizzare attività quali: la pesca, l'educazione
ambientale, la ricerca scientifica sul campo, il turismo
(tradizionale, didattico, subacqueo), il commercio
nonché l'indotto.
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